sabato 9 luglio 2016

Ronzone, un roseto... al fresco


Sebbene un'amica paesaggista mi abbia fatto sapere che esiste in Alto Adige (grazie anche a Vera per la precisazione) anche il roseto di Uhrerhof, di recente sono venuta a conoscenza del roseto di Ronzone, considerato il roseto più alto (come quota) d'Europa.
Domenica scorsa, in occasione della prima edizione del suo mercatino estivo, vi ho fatto una visita. E ho ricevuto conferma che è bello ritrovare le fioriture che presso i propri climi sono scomparse per il caldo -le rose nel nord Italia adesso sono solo un ricordo, a parte qualche rifioritura: ritrovarle a Ronzone è stato un modo di raddoppiare la primavera.




Il roseto di Ronzone è molto recente, aperto nel 2012 grazie a un'idea del progettista Francesco Decembrini, e conta 500 tra specie e varietà di rose. Il giardino non è grandissimo, ma è accuratamente diviso in settori (ben 33) ognuno dedicato a una tematica botanica, attentamente illustrata da insegne e cartellini. Tutto il perimetro del giardino è percorso da una splendida pergola lunga 400 metri di rose rampicanti e clematidi. Un giardino di rose senza pergola sarebbe incompleto, e qui non l'hanno dimenticato.


Il progetto è un po' ambizioso, perchè vuole collocare una collezione di rose a una altitudine inusuale, ma non impossibile. Un modo per valorizzare il territorio della Val di Non, per rilanciarne turismo e commercio, affidandosi al fascino dei fiori più amati e più versatili.
Rose botaniche, ibridi, damascene, bourbon, galliche, inglesi, rambler, ground cover (tappezzanti), rugose, cinesi... e poi rose di uno stesso colore (rosso, bianco, giallo, rosa...), rose delle Alpi, ibridi di Moschata, ad alberello, ad alberello piangenti. Ci vorrebbero più visite per ammirarle e studiarsele tutte. 




Ottima l'idea di presentare i rosai in abbinamento con erbacee perenni: l'effetto estetico ne trae giovamento, in quanto si è evitata la tradizionale pacciamatura; il giardino appare più movimentato (certe collezioni di rose sono talvolta noiose da percorrere), e i giardinieri appassionati possono imparare e verificare coi propri occhi come realizzare aiuole che mettano in risalto le "regine dei fiori" con il giusto "corteo" di piante accompagnatrici.


Al centro del giardino è stata ritagliata una piazzetta circolare, in cui possono trovare spazio incontri, piccoli concerti, o mercatini, come quello di domenica. L'ingresso è a pagamento, con un piccolo prezzo (attualmente euro 3). Alle casse viene consegnata una guida al giardino pratica e ricca di informazioni sulla storia delle rose presenti, da conservare anche dopo la visita.


http://www.giardinodellarosa.it/index.php/it/

6 commenti:

  1. MMM La val Gardena è in Alto Adige non in Trentino

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    1. Ciao Vera, grazie della precisazione! L'abbiamo visitato tornando da Merano, pensavo fossimo già in provincia di Trento.

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  2. Sai Marta io sono bolzanina, è un po' come dire ad un bolognese che è romagnolo o a un riminese che è emiliano :)
    Una volta a Trieste feci l'errore di dire Friuli, mi mangiarono viva: <>

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  3. Manca un pezzo di post, sparito...
    Mi dissero che loro non erano friulani ma giuliani, io nella mia ignoranza non avevo nemmeno mai preso in considerazione l'idea di tale appellativo.

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