lunedì 21 settembre 2015

Cakegarden: i giardini sono... dolci

Monica Sgandurra a Murabilia (Lucca).

Non tutti sanno che tra le categorie professionali più eclettiche del mondo c'è quella dei giardinieri (comprendendo nel termine tutti i mestieri attinenti il giardino e il giardinaggio, dai paesaggisti ai garden blogger ai botanici). Quando li si frequenta, si scopre subito che hanno tantissimi interessi paralleli a quelli del giardino e della natura, a volte molto distanti tra loro, apparentemente inconciliabili. Chi ha studiato musica, chi è dotto di arte museale, chi si intende di letteratura e chi addirittura ha un passato nel mondo della moda. Difficile, sotto questa prospettiva, meravigliarsi allora dell'ultima opera di Monica Sgandurra, architetto del paesaggio e curatrice del sito Paesaggiocritico, nonchè del blog di Cakegardenproject. Il riferimento è al libro Cakegarden. Esplorazioni tra dolci e giardini, pubblicato quest'anno per i tipi di DeriveApprodi.

Monica Sgandurra (a destra) intervistata da Mimma Pallavicini (a sinistra).
Da tempo Monica ci vizia e ci delizia con le sue ricette di pasticceria, con le immagini dei suoi splendidi, e sicuramente buonissimi, dolci, e con la narrazione delle circostanze che l'hanno ispirata nella creazione dei suoi dessert. Esperienze e seduzioni che hanno spinto Mimma Pallavicini a invitare Sgandurra a Murabilia per una chiacchierata di presentazione dell'opera.
Un doppio argomento che ingolosisce proprio, quello dei dolci che rappresentano giardini, o che a essi si rifanno, perchè cavalca l'interesse per due settori che negli ultimi anni stanno riscuotendo un grande successo: giardinaggio e passione culinaria.

Il giardino nel padiglione della Polonia a Expo 2015.
Come fa un giardino a ispirare un dolce? O meglio: come fa un dolce a ispirarsi a un giardino? Me lo chiedevo prima di avere tra le mani questo libriccino. Affrontare questa lettura mi ha aperto orizzonti che non pensavo, là dove è sempre più difficile -almeno apparentemente- immaginare nuove strade da proporre, visto che ormai si pubblica di tutto e sotto tanti aspetti: i giardini di questo o di quel paesaggista, manuali e manuali sul giardinaggio facile o in 5 minuti o in uno stile alla moda; e dolci e torte e cupcakes in tutte le forme e sapori, di ogni provenienza e usciti dalle mani di grandi chef stellati.
Nel suo saggio, Monica, prendendo il "la" da esperienze personali (un viaggio, un'esposizione d'arte, una vetrina), e approfondendone lo studio, traduce le emozioni e le suggestioni che hanno destato in lei in sentieri, oserei dire, che permettono di spostarsi da un mondo all'altro, da quello della progettualità degli spazi verdi al design pasticcero. Ne risulta uno stimolo culturale a 360 gradi, che coinvolge storia, antropologia, architettura, arte... zucchero. 
A proposito della torta a torre, la classica torta a più piani da cake designer, decorata in omaggio ai quadri di Klee:

Le trame sono spesso per me ispirazione, anche nelle mie realizzazioni dolci. Le scacchiere di Klee in questo caso erano perfette. Inevitabile che alla fine, in modo materico, mi rivolgessi a loro e le coinvolgessi in una delle costruzioni a piani dolci, quelle che comunemente fanno parte del mondo del cake design.
I grafismi di una tela si riversano nelle striscette della pasta di zucchero. Sinestesie gastro-intellettuali che, sotto forma di dolci, forse la branca più "figurativa" dell'universo culinario, scivolano allo stomaco ma... senza mai allontanarsi davvero dal cervello.
Un altro esempio nel mio capitolo preferito, quello dedicato al gateau magique:

Cinque gli ingredienti base: uova, latte, farina, burro, zucchero e tante, tantissime varianti. Tre stratificazioni, tre consistenze diverse nelle quali la golosità si perde, da quella più densa, a quella più morbida, fino a quella soffice, ed è come sprofondare in un attimo in tre varianti dello stesso dolce. Una magia, in effetti. [...] Parlare di magico e di giardino è facile, perchè spesso è nel giardino che cerchiamo ricostruzioni di mondi che vorremmo vedere e che allo stato naturale sembrano impossibili. [...] Dal giardino manieristico di Bomarzo, nel Viterbese, a quello dei tarocchi di Niki de Saint-Phalle, a Capalbio, in Maremma, la magia attraversa il giardino in molte esperienze, costruisce metafore e simboli che ci fanno percorrere tracce che ci sorprendono, come per esempio uno dei trentuno sentieri del Giardino - per me magico - della Tartaruga a Parigi, opera di Gilles Clément.
Ancora: quali dolci possono diventare i White gardens di Sissinghurst? Pasta di zucchero bianca, modellata in romantici ricami a fiori. Ma basta l'occasione di un compleanno, e la voglia di cavalcare l'onda della creatività, che proprio una torta di pasta di zucchero assume connotazioni pop: una forma allungata come piano base su cui poggiare fiori di fattura più moderna ci catapulta verso i "ghirigori dei parchi progettati dagli olandesi West, la punta più alta del paesaggismo allegro, positivo, gioioso e prolifico che abbiamo oggi in Europa" (p. 128). E da Vita Sackeville West Monica ci traccia un inaspettato percorso che ci porta alle creazioni dolciarie dell'americano Wayne Thiebaud.
Ogni capitoletto è corredato dalla ricetta del dolce interessato. Così il lettore può sperimentare di propria mano il sapore di ciò che Monica ha descritto.

Nota personale: stamattina leggo il capitolo sui "gateau magique", capitolo che accenna anche all'installazione Hylozoic Ground per la Biennale di Architettura di Venezia del 2010. Bene, penso, "ilozoismo": ho imparato una nuova parola. Poi la sera rientro a casa e la televisione è sintonizzata su Rai5, una replica di Passepartout del 10/10/2010, di Philippe Daverio... la puntata sulla Biennale di Venezia e sull'installazione dell'Hylozoic Ground. Qualcuno mi spia...

Potete rivedere a questo link la puntata con Monica segnalata da Eat Parade, su Raidue. Al minuto 8 un velocissimo accenno al libro, inserito tra le novità di questo periodo in libreria.

martedì 8 settembre 2015

Cose murabiliose 2015

Un sabato di tempo mite a Murabilia è un'esperienza indimenticabile: lo scenario di Lucca coi suoi  luoghi legati a Puccini, il traffico non troppo stressante di persone che raggiungono a piedi i bastioni e si portano a spasso borse piene di piante, la calata toscana dei ragazzi alle biglietterie... tutto spinge a pensare che un angolo di felicità lo si possa trovare, ogni tanto, anche su questo pianeta.


"Le figlie del vento" di Camarda Claudio. Le tillandsie sono esposte in contenitori curiosi. Sopra, tillandsie in conchiglia.

Murabilia è una manifestazione vivaistica a tutto tondo che questi giorni compie quindici anni di esistenza. E' nata nel 2001 da un'idea dell'A.Di.Pa. sostenuta dall'Orto botanico di Lucca, e sviluppata in collaborazione col Comune e l'Opera delle Mura di Lucca. Inizialmente concepita come mostra mercato per giardinieri amatoriali, nel tempo si è evoluta fino a diventare il ricco, godibile e sfaccettato evento che è oggi.
L'ufficio stampa è affidato a Mimma Pallavicini.

Campogiani Marco antichità.

Campogiani Marco antichità.

Gli "alberghi per insetti" di Parlamento Tosco Paolo.
Disposta lungo i baluardi antichi della città di Lucca, quelli nei pressi dell'Orto botanico, Murabilia anche quest'anno (4-5-6 settembre) ha ospitato numerosissimi stand italiani e stranieri, selezionati per qualità e talento espositivo.
Attorno al cuore vivaistico della manifestazione, è stata collocata inoltre, come ormai consuetudine, una lunga serie di iniziative culturali che andavano dalle mostre fotografiche a quelle pittoriche, alle visite guidate al famoso Orto e ai convegni con personaggi illustri del mondo botanico, nazionale e internazionale.
I vasi di Campogiani Marco antichità. L'azienda ha una pagina su Facebook.

Le decorazioni da giardino di Arrossoir et Percil.

Il catalogo degli stand di Murabilia 2015 è così curato che persino i banchi dell'oggettistica -spesso per le manifestazioni delicato terreno di prova, in quanto rischiano di spostare l'evento verso derive da mercatino rionale (e, diciamocelo, un po' trash)- hanno fatto la loro figura, e ben si sono accompagnati al contesto giardinicolo. Proposte semplici e curiose, oggettistica originale e artigianato di grande inventiva hanno arricchito in maniera intelligente la "festa". Non posso farmi scappare l'occasione di dedicar loro un intero post. Difficilmente capiterà ancora con altre manifestazioni!

Il portabecchime in terracotta di Scaletti Roberto e Cristina.

Le calamite artigianali di TILA' Oggettistica e souvenir ritraggono tipici paesaggi italiani.

Le lanterne di Sa Lantia. Molto di moda sia per l'arredo interno sia per il giardino e i terrazzi. Per contenere candele e piante in vaso.

Terrecotte di Vasco Venturi ha riproposto i cantapioggia (che hanno fatto già il loro debutto in società a Masino e a Orticola, suscitando grande curiosità tra il pubblico e andando subito a ruba). "Il buco nel legno" ha presentato interessanti casette colorate per uccellini e bacchette segnanome in legno per l'orto e il giardino. Imperdibili le coroncine di ceramica colorata di Vases & Vasi. In varie misure e colori, possono fungere da portavasi o da portalumino.

I segnanome de Il buco nel legno.
Il cantapioggia di Vasco Venturi.
La coroncina portalumino di Vases & Vasi.

Le inusitate sculture metalliche de "Il guardiano delle acque" rappresentano creature marine che sembrano rapite da un fondale esotico. Per un tocco misterioso in giardino.
Potete trovare l'intero catalogo degli espositori di Murabilia 2015 qui.
Un nuovo esempio di riciclo chic:

La tillandsia nella scorza essiccata di arancia, come suggerito dall'azienda di Claudio Camarda. Qualche buchetto lungo il bordo e un po' di spago e il supporto aereo per la piantina è fatto.













Mai più senza! Gli uccellini di metallo della ditta di Toulouse Arrosoir et Percil: tra le graziose decorazioni esposte, i simpaticissimi portafrutta (porte-graisse) per sfamare gli animaletti selvatici. Basta infilzare una mela e in inverno gli uccelletti che frequentano i nostri giardini avranno sempre un po' di cibo con cui sfamarsi. Bello e utile.